Novembre 10, 2025

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Pianta del caffè: origini delle piantagioni e varietà botaniche


Se oggi possiamo gustare il miglior caffè in tazza il merito deriva proprio dalla pianta del caffè. Quando si pensa al caffè, il pensiero corre subito alla bevanda, al profumo avvolgente e alla crema dorata dell’espresso. Eppure, tutto ha origine molto prima, nel cuore verde di una pianta tropicale che, da secoli, affascina coltivatori, botanici e appassionati di tutto il mondo. Conoscere le piantagioni del caffè è fondamentale per comprendere davvero le differenze tra una miscela e l’altra, tra un arabica acida e floreale e una robusta dal corpo intenso.

In questo viaggio ti accompagniamo alla scoperta della pianta da cui tutto nasce: dalle caratteristiche morfologiche alle varietà coltivate, dai climi ideali alla fase della fioritura e maturazione, fino a esplorare come il terroir influenzi il profilo aromatico finale del caffè.

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Conformazione della pianta del caffè e le varietà di piantagioni

La pianta del caffè è un arbusto appartenente al genere Coffea, che comprende oltre 100 specie diverse, sebbene solo due siano ampiamente utilizzate per la produzione commerciale: Coffea arabica e Coffea canephora (nota come robusta). Arabica e robusta non sono semplici varietà, ma specie botaniche distinte, con caratteristiche agronomiche, chimiche e gustative ben precise.

La Coffea arabica è una pianta più fragile, sensibile a parassiti e malattie, che necessita di climi freschi e altitudini elevate. Produce chicchi allungati, piatti, con un contenuto di caffeina più basso e una finezza aromatica superiore. I suoi profili possono spaziare dal cioccolato al gelsomino, dall’agrumato al caramello.

La Coffea canephora, o robusta, è invece più resistente, cresce bene anche a basse altitudini e in condizioni climatiche più calde e umide. I suoi chicchi sono più tondi, con una maggiore concentrazione di caffeina, che la rende più amara, corposa e intensa. È spesso utilizzata per migliorare la crema dell’espresso e per conferire struttura alle miscele.

Inoltre esistono altre due tipologie meno conosciute: la Coffea Liberica è originaria della Liberia e di alcune aree della Costa d’Avorio e del Ghana. È una specie resistente, adattabile e vigorosa, in grado di crescere anche in condizioni ambientali difficili, con terreni poveri e climi caldi e umidi. Si distingue per le sue dimensioni imponenti: può raggiungere anche i 10 metri d’altezza, con foglie molto grandi e frutti più voluminosi rispetto a quelli dell’Arabica e della Robusta.

pianta del caffè

La Coffea Excelsa, oggi classificata come una varietà della specie Coffea Liberica, è una delle tipologie più rare e affascinanti del mondo del caffè. Originaria dell’Africa centrale, questa pianta si distingue per la sua notevole resistenza climatica e la capacità di crescere anche in suoli poveri, rendendola preziosa in contesti agricoli difficili. In tazza, la Excelsa offre un profilo aromatico singolare e complesso, con note di frutta matura, agrumi, tamarindo e spezie, accompagnate da una piacevole acidità e una struttura leggera. Spesso utilizzata per arricchire le miscele di specialty coffee, la Coffea Excelsa rappresenta una risorsa preziosa per chi cerca esperienze sensoriali nuove e sorprendenti, valorizzando al contempo la biodiversità e la resilienza delle coltivazioni. La Coffea Excelsa è oggi riconosciuta come Coffea dewevrei (in passato classificata come Coffea liberica var. dewevrei), è una delle varietà più rare e affascinanti del mondo del caffè. Originaria dell’Africa centrale — in particolare di regioni come Uganda, Repubblica Democratica del Congo e Ciad — questa pianta si distingue per la sua notevole resistenza climatica e la capacità di adattarsi a suoli poveri e temperature elevate, qualità che la rendono preziosa in contesti agricoli difficili o minacciati dal cambiamento climatico.

In tazza, la Excelsa offre un profilo aromatico complesso e sorprendente, caratterizzato da note di frutta matura, agrumi, tamarindo e leggere sfumature speziate, con un corpo medio e un’acidità vivace ma equilibrata.

Pur rappresentando meno dell’1% della produzione mondiale, questa varietà ha iniziato a suscitare l’interesse di torrefattori e ricercatori del settore specialty coffee, che la considerano una risorsa promettente per diversificare le coltivazioni e arricchire le miscele di alta qualità con aromi nuovi e inaspettati.

La Coffea Excelsa non è soltanto una curiosità botanica: è un simbolo della biodiversità e della resilienza del caffè, capace di unire la rarità di una specie quasi dimenticata al potenziale sensoriale di un caffè tutto da riscoprire.

La pianta del caffè è sempreverde, con foglie lucide e ovali, dal colore verde intenso, che possono raggiungere anche i 15 cm di lunghezza. Le migliori miscele di caffè esistenti al mondo sono il frutto di queste piante prodigiose.

I fiori del caffè, piccoli e bianchi, sbocciano in grappoli profumati che ricordano per intensità il gelsomino. La fioritura avviene generalmente dopo la stagione delle piogge e può durare solo pochi giorni. Da questi fiori nasceranno poi le drupe, ovvero i frutti del caffè, che maturano lentamente, passando dal verde al rosso intenso o al giallo, a seconda della varietà. Al loro interno si trovano due semi, i futuri chicchi di caffè che, dopo essere stati raccolti, lavorati e tostati, diventeranno la base della nostra bevanda preferita. La base di un caffè biologico parte proprio da una coltivazione della pianta senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici, additivi e pesticidi. Inoltre un caffè monorigine deriva da piante coltivate solo in un determinato paese o singola fattoria o da un singolo lotto di terreno all’interno di una cooperativa di piccoli produttori. Sono davvero unici perché non sono miscelati con caffè di altre varietà e origini di provenienza.

Dove cresce la pianta del caffè

La pianta del caffè cresce esclusivamente in una fascia tropicale compresa tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno, detta anche “cintura del caffè”. I Paesi maggiori produttori si trovano in America Latina, Africa, India e Sud-Est asiatico. Le condizioni ideali per la coltivazione della specie arabica, ad esempio, includono temperature stabili tra i 18 e i 24°C, altitudini comprese tra i 600 e i 2000 metri, buona piovosità e suoli ben drenati.

L’altitudine gioca un ruolo fondamentale nella qualità sensoriale del caffè. Le piante che crescono in altura, in particolare le arabiche, sviluppano più lentamente i loro frutti, permettendo una concentrazione maggiore di zuccheri e composti aromatici. Questo si traduce in tazza con una maggiore complessità, acidità brillante e note floreali o fruttate.

piantagioni di caffè

Dalla coltivazione al raccolto: tempi e attenzioni

La pianta del caffè impiega circa 3–4 anni dalla messa a dimora per entrare in produzione. La maturazione delle ciliegie può richiedere dai 6 agli 11 mesi, a seconda del clima e della varietà. In alcune regioni tropicali la fioritura avviene una sola volta all’anno, in altre può essere scalare, con più raccolti.

Il raccolto può essere manuale o meccanico. Il picking selettivo, cioè la raccolta a mano dei soli frutti maturi, è il metodo più costoso ma anche il più efficace per ottenere caffè di qualità superiore. I chicchi acerbi o sovramaturi, infatti, compromettono l’equilibrio aromatico, generando note sgradevoli.

Dopo la raccolta, i frutti vengono sottoposti a diversi metodi di lavorazione (lavato, naturale, honey), che influenzano ulteriormente il profilo gustativo. È in questa fase che la materia prima botanica incontra l’intervento umano e l’esperienza artigianale, elementi che CaffèLab valorizza in ogni suo lotto selezionato.

La pianta da caffè racconta storie di territori e persone

Conoscere la pianta del caffè significa avvicinarsi a un universo affascinante fatto di biodiversità, lavoro agricolo, rispetto per l’ambiente e valorizzazione del terroir. Ogni pianta porta con sé l’identità del luogo in cui cresce, le mani che l’hanno curata, le scelte agronomiche che hanno determinato i tempi della sua evoluzione.

Dal Brasile all’Etiopia, dalla Colombia al Vietnam, ogni piantagione è un microcosmo unico. E ogni varietà botanica, ogni ibrido selezionato per resistere alle malattie o migliorare la resa, rappresenta un tassello dell’enorme mosaico che è oggi la coltura del caffè.

Per apprezzare davvero ciò che beviamo ogni giorno, è fondamentale partire da qui: dalla pianta. È grazie a lei che possiamo esplorare una gamma sensoriale vastissima, fatta di acidità agrumate, corpo rotondo, sentori floreali o speziati.

Su CaffèLab trovi non solo caffè in grani provenienti da piantagioni selezionate, ma anche contenuti di approfondimento, schede tecniche e guide alla degustazione che ti permettono di connettere ciò che c’è nella tazza a ciò che nasce nei campi. Perché un buon caffè, prima ancora di essere preparato, deve essere compreso.

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