Il Monte Everest Supremo è il caffè nepalese sicuramente più noto, coltivato ad un’altitudine tra i 2200-2400 metri sul livello del mare, nonché una delle produzioni di caffè più alte del mondo. Il caffè, infatti, è coltivato in una piccola piantagione nel distretto nepalese di Nuwakot: circondato da cime innevate, sentieri scoscesi e antichissimi monasteri buddisti.
Originariamente, l’intera produzione nepalese fu spazzata via a causa della cosiddetta“Epidemia di Rust”, scoppiata nel 1880, che devastò con ferocia tutte le produzioni di caffè asiatiche. Soltanto un secolo dopo, la produzione riuscì a ripartire con cifre significative.
Questo caffè è coltivato e prodotto in maniera del tutto naturale, grazie a tecniche di agricoltura sostenibile e biologica, tanto da essere classificato come un caffè organico. Le piantagioni sono infatti irrigate dall’acqua proveniente dai ghiacciai di alta quota. Si analizza inoltre che sia l’unica tipologia coltivata a nord del Tropico del Cancro.
Le sensazioni aromatiche legate a questo pregiato caffè, sono esaltate in parte grazie all’alta quota. Appartenenti al Monte Everest Supremo, si registrano note di cioccolato al latte e vaniglia, un corpo leggero ed equilibrato con una piacevole dolcezza. Si tratta di un’arabica tra le più pregiate e, anche a causa di una produzione così limitata, rimane un caffè dal prezzo mediamente elevato.
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