
Brasile
Farm Isidro Pereira
Cosa si intende esattamente per “caffè brucia i grassi”? Si tratta del normale caffè nero, senza zucchero né latte, che secondo alcune evidenze scientifiche può stimolare il metabolismo e favorire la lipolisi, ovvero la scomposizione dei grassi immagazzinati. La vera questione è: esistono delle basi scientifiche secondo le quali il caffè bruci i grassi? Scopriamolo insieme!
Il principio attivo del caffè è la caffeina, una metilxantina che agisce come stimolante sul sistema nervoso centrale. Numerosi studi clinici, tra cui quello pubblicato sul American Journal of Clinical Nutrition (1980), hanno dimostrato che l’assunzione di caffeina può aumentare temporaneamente il metabolismo basale fino all’11%. Questo significa che il corpo brucia più calorie anche a riposo.
Oltre all’aumento del metabolismo, la caffeina stimola la produzione di adrenalina, ormone coinvolto nell’attivazione della lipolisi. Ciò porta il corpo a rilasciare acidi grassi liberi nel sangue, che possono essere utilizzati come fonte di energia. Secondo uno studio del Journal of Applied Physiology (2002), gli atleti che avevano assunto caffeina prima di un allenamento avevano un tasso di ossidazione dei grassi significativamente più elevato rispetto a chi aveva assunto un placebo.
Assumere una tazza di caffè prima dell’attività fisica può aumentare la resistenza, migliorare le performance e incentivare la combustione dei grassi. Questo effetto è particolarmente evidente negli sport di resistenza, dove il corpo si abitua a utilizzare i grassi come fonte energetica prevalente. È una strategia utilizzata anche da molti sportivi per migliorare il rendimento e ottimizzare il consumo calorico. Un fattore da non trascurare è la qualità del caffè da utilizzare. I caffè specialty ad esempio sono delle varietà davvero preziose e rare che danno vita ad un aroma unico e ad una bevanda davvero inimitabile. Devono aver superato il punteggio di 80 punti su 100 al protocollo di assaggio in cupping della Specialty Coffee Association. Sono caffè monorigine davvero unici, ogni sorso sarà un viaggio di sapore nelle terre di provenienza.
Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica. Il corpo può sviluppare tolleranza agli effetti della caffeina, riducendo nel tempo la sua efficacia. Uno studio pubblicato su Pharmacology, Biochemistry, and Behavior (1981) ha dimostrato che dopo 12 giorni di consumo regolare di caffeina, l’aumento del metabolismo tende a ridursi drasticamente. Pertanto, per ottenere benefici concreti è importante evitare l’assunzione costante e ripetitiva.
Il caffè ha anche effetti sulla termogenesi, ovvero la produzione di calore corporeo a partire dalle calorie ingerite. Uno studio su Obesity Research (2004) ha rilevato che il caffè può aumentare la termogenesi post-prandiale, contribuendo al dispendio energetico. Inoltre, la caffeina può ridurre temporaneamente l’appetito, anche se questo effetto varia da persona a persona e tende a scomparire con l’uso regolare.
Il caffè verde, non sottoposto a tostatura, contiene acido clorogenico, una sostanza con potenziale effetto sul metabolismo del glucosio e sull’assorbimento dei grassi. Alcuni studi preliminari, hanno suggerito che l’acido clorogenico può aiutare nella gestione del peso. Tuttavia, servono ulteriori prove per confermare questi risultati su larga scala. Il caffè verde crudo di Caffèlab deve essere consumato dopo i corretto processo di tostatura e macinatura.
Le variazioni genetiche nei recettori della caffeina (es. gene CYP1A2) influenzano la velocità con cui il nostro corpo metabolizza la caffeina. Alcuni individui, detti “metabolizzatori lenti”, possono accusare effetti collaterali anche con piccole dosi. Questo spiega perché gli effetti del caffè siano così diversi da persona a persona, rendendo difficile una raccomandazione univoca.
Il caffè può rappresentare un valido alleato nel controllo del peso, ma non è una soluzione magica. I suoi effetti brucia grassi sono reali, ma moderati e condizionati da variabili come lo stile di vita, la genetica e le abitudini alimentari. Inserito in un contesto equilibrato di dieta e attività fisica, può certamente dare una spinta in più. Ma da solo, non basta.